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Il Reiki è una tecnica di guarigione, che agisce su molti livelli specialmente su quelli fisico, mentale e spirituale. Ciò coincide tra l’altro con l’esistenza dei tre livelli Reiki. Il percorso di ascensione del Reiki può essere analogabile ad una scala di quarzo, composta da tre gradini di dimensioni differenti.

Il primo di questi gradini è alto, ma in compenso ha una superficie orizzontale molto ampia. Una volta raggiunto il primo gradino è possibile osservare il mondo circostante da un punto di vista, più panoramico e fondamentalmente diverso come dimensione prospettica, essendo possibile spaziare così in alto, così in basso, per usare l’aforisma alchemico di Ermete Trismegisto. In questa fase l’iniziato sta vivendo la metamorfosi del cambiamento, i suoi canali energetici sono direttamente collegati con l’Energia Universale, è proprio in questo momento che può iniziare la guarigione fisica, mentale e spirituale. La grande superficie orizzontale serve per mantenere i piedi ben stabili senza rischiare di cadere, perché potreste provare un senso di ebbrezza, felicità e di gioia, una sorta di vertigine e confusione. Si può credere di essere diventati improvvisamente dei guaritori, e ciò è normale, ognuno di noi crede di avere una sua energia un po’ speciale, ma in realtà si diventa, molto più umilmente, dei semplici canali dell’Energia Universale.


Questo è un bivio di fondamentale importanza che richiede vicinanza spirituale del Master iniziatore, poiché si vedrà se l’uomo è pronto a riequilibrare il suo microcosmo ed accordarlo con il macrocosmo, sintonizzando le sue vibrazioni con la madre terra e con il cosmo intero.


Raffigurando l’essere umano come una mongolfiera desiderosa di alzarsi in volo, dobbiamo necessariamente liberarla della zavorra, perché se così non fosse potrebbe effettuare, al massimo dei piccoli balzelli e mai uno splendido volo. Per fare ciò che hanno fatto prima i grandi saggi, come i Rishi (antichi saggi indiani), Mikao Usui (il monaco cattolico giapponese che ha riscoperto il Reiki) e molti altri, l’uomo comune dovrà liberarasi dei fardelli alimentari. Ciò non significa che l’individuo possa avvicinarsi alla spiritualità solo con il digiuno totale e prolungato, non abbiate paura, ma con un’alimentazione che permetta di elevarlo, questo si.


Perché un’alimentazione più rispettosa del corpo fisico?


Qualche tempo fa, al termine di una meditazione con l’utilizzo di Mantra (vocabolo Sanscrito che indica una parola o un gruppo di parole che convogliano determinate vibrazioni fonetiche ed energie, utilizzate in terapia dalla Medicina Ayurvedica) chiedemmo ad uno dei partecipanti, che cosa avesse provato o sentito e lui rispose: "Gli spaghetti". Poco tempo, prima, infatti, aveva fatto onore ad una tavolata vegetariana.


Un’alimentazione sana, secondo la Medicina Ayurvedica deve essere in accordo con la nostra costituzione umana, quindi con la propria miscela di Vata-Pitta-Kapha (i tre umori fondamentali dell’Ayurveda), e in ogni caso deve essere come una bella giornata di sole serena e tranquilla, in altre parole capace di evocare in noi una reazione metabolica alcalina.

Il Reiki aiuterà l’uomo ad avvicinarsi alla guarigione, ma lui consapevolmente dovrà darsi da fare, se vorrà veramente elevarsi. La cultura popolare ci ricorda "Aiutati, che Dio ti aiuta". Per prima cosa l'uomo potrà iniziare a liberarsi delle tossine (ama per l’ayurveda, omotossine per Reckeweg) che in molti anni avrà accumulato nel suo organismo, sia facilitandone l’eliminazione attraverso l’urina, le feci ed il sudore, sia diminuendone l’introduzione. Noi siamo ciò che beviamo, mangiamo, respiriamo e pensiamo.

 

Una volta iniziata questa depurazione il soggetto sarà libero realmente di poter elevare il suo Sé superiore. Il Charaka Samhita (antico testo Ayurveda, vedi immagini sottostanti) definisce l’essere umano come l’insieme dei Cinque Elementi Principali più il Sé immateriale: la terra è rappresentata nell’uomo dalla durezza, l’acqua dall’umidità, il fuoco dal calore, l’aria dal respiro vitale (prana), lo spazio dagli interstizi e il Sé dallo spirito che vi risiede.

                                       

CARAKA SAMHITA vol.1

CARAKA SAMHITA vol.2


L’ascensione a questo primo gradino dipende dalla nostra consapevolezza, molto utile per riequilibrare le energie interne, infatti, se il lavoro che abbiamo intrapreso è stato proficuo, potremo salire sul secondo gradino. Questo è più alto del primo, ma ha un piano d’appoggio di superficie certamente più ristretta dove la stabilità è precaria.


Con l’iniziazione al 2° livello Reiki il canale dell’Energia Universale, si fa molto più potente e splendente. Si entra in possesso di alcune chiavi d’energia potentissime: i simboli sacri del Reiki. Da questo momento diventa sempre più importante seguire le Regole di vita del Reiki:

• Non essere arrabbiato, proprio oggi

• Non ti preoccupare, proprio oggi             

• Onora i tuoi maestri, i genitori e gli anziani

• Guadagnati da vivere onestamente

• Mostra gratitudine a tutto ciò che vive

A questo punto abbiamo un compito molto importante che è quello di diffondere il Reiki, curando gli altri, a livello energetico anche mentale, ma prima di tutto curando noi stessi.

Guarirci sarà senza dubbio più rapido, in quanto siamo ormai divenuti canali dell’Energia Universale. Ora che abbiamo ritrovato il parakletos (il guaritore interno), dovremo ascoltarlo, perché ci suggerirà come dare cuore, amore e spessore alla nostra esistenza.

La routine della vita quotidiana è sempre importante. Cercare di osservare alcune norme elementari, almeno una parte di esse, per la quotidianità, potrà migliorare lo stato di benessere del corpo, della mente e dell’anima. Queste sono dettate dalla Medicina Ayurvedica, ma per alcune, si potrà ricordarle anche nei consigli della nonna, espressione di popolare saggezza. Svegliarsi prima dell’alba e in ogni modo non fare la prima colazione dopo le otto del mattino, lavarsi i denti dopo i pasti (non usare dentifrici contenenti fluoro), mangiare lentamente in silenzio con la consapevolezza del cibo e, perché no, fare Reiki alla pietanza, purificarsi un giorno la settimana, andare a dormire prima delle dieci di sera. L’ayurveda ne prevede altre anche più particolareggiate ma la più importante è l’acqua, quella molecola che costituisce quasi il 70% del nostro organismo, l’acqua.

L’acqua che beviamo, deve essere viva, pura, con scarso contenuto di minerali, non deve contenere alogenati del fluoro (veleni), cloro e microrganismi uccisi. Il suo Ph deve essere lievemente acido (compreso tra 6 e 6,8). Pasteur disse, rivolto ad un suo assistente, "noi beviamo il 90% delle nostre malattie". 
Il nostro cibo deve essere, il più possibile privo d’inquinanti chimici (diossine, pesticidi, diserbanti e conservanti) e fisici (radioattività, alcuni alimenti come le carote possono essere sottoposte ai raggi gamma per migliorare la conservazione), fresco (per mantenere intatte le sue vibrazioni), crudo o cotto il più possibile con basse temperature e per tempi brevi (cottura al vapore, evitare assolutamente le microonde). La scelta del tipo di cibo dovrà essere in accordo con il prakryti (la nostra costituzione umana, secondo l’ayurveda). Anche i sapori sono importanti, per un equilibrio interiore. Per un soggetto vata benefico è il cibo dolce, aspro e salato, per un pitta sono adatti quelli dolci, amari ed astringenti, invece per gli individui kapha si dovrebbero scegliere dei gusti pungenti, amari ed astringenti. Quindi l'alimentazione dovrà essere costruita singolarmente per ogni individuo, sia in base alla Sua costituzione, sia rispetto alle problematiche personali passate e presenti. Sicuramente la dieta deve essere alcalina, infatti, se misuriamo il ph delle urine il giorno stesso ed il seguente ad un trattamento di Reiki vedremo che questo virerà verso l’alcalinità. Anche la musica può essere alcalina, come un brano di musica classica o di new age, oppure acida, come l’hard-rock, quindi se vogliamo far respirare e ricaricare le batterie della nostra anima sappiamo come fare.


Di grande aiuto saranno i fiori di Bach, che potranno agire riequilibrando l’emotività e la personalità. Questi potranno essere scelti in base ai tests di kinesiologia, per mirare il più possibile la loro efficacia.


Un altro fattore molto importante, da non sottovalutare, è l’esercizio fisico. Nello svolgimento delle attività fisiche aerobiche alattacide è evidenziabile un incremento della produzione di melatonina, un ormone prodotto dalla pineale. Ghiandola quest’ultima collocata proprio in corrispondenza del terzo occhio, dove anticamente si riteneva ubicata l’anima. Quest’ormone è dotato di numerosi effetti importanti e benefici, tra cui quello di antagonizzare le sostanze implicate nello stress. Perciò, per aiutarci bastano venti minuti al giorno di footing ad un range di  frequenza cardiaca strettamente personale. Sulla stessa ghiandola agiscono anche la preghiera e la meditazione, che rallentano il ritmo respiratorio, la frequenza cardiaca e le onde cerebrali, i muscoli si rilassano ed anche in questo caso diminuiscono gli effetti degli ormoni coinvolti nello stress. E’ consigliabile pregare e/o meditare regolarmente. Se ne sono accorte anche le compagnie d’assicurazioni statunitensi, che hanno ridotto i premi assicurativi ai soggetti che meditano regolarmente.


Il terzo occhio è il centro energetico della vita fisica e della visione dell’invisibile. L’universo fisico non è altro che il Sé che si raccoglie per esprimersi sotto forma di spirito, mente e materia fisica. Chopra diceva (Le sette leggi spirituali del successo, ed. Armenia), l’origine di tutta la creazione è la pura coscienza, la pura potenzialità, il non-manifesto che tende a trasformarsi in manifesto.


Poi, se decidiamo di salire sul terzo gradino, e il nostro Master pensa che siamo pronti e che per noi sia importante e giusto farlo, vedremo che questo è il più alto, con un piano d’appoggio stretto, quasi con la forma di una piramide. Inizialmente, una volta su, si ha la sensazione di essere proiettati verso l’alto con grande energia, solo successivamente si recupereranno le esperienze dei precedenti due piani in un equilibrio superiore. Con il passare del tempo, anni, continuando a lavorare su se stessi e su tutto ciò che ci circonda, la potenza del terzo livello di Reiki diventerà esponenziale e si scopriranno ancora nuovi aspetti, sempre più elevati.


Dal Trattato Dei Sette Raggi, Guarigione Esoterica di Alice A. Bailey, citiamo questa preghiera.

 

La grande invocazione

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini,
Scenda Luce sulla Terra.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce,
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.

Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.


Cari fratelli, il Reiki ci aiuta, sia quando lo riceviamo da altri o con l’autotrattamento, sia se decidiamo di salire su questa meravigliosa e splendente scala di quarzo. Consapevolmente si dovrà adattare l’alimentazione e le abitudini di vita, com’è giusto usufruire anche d’ulteriori vie, con la finalità di nutrire l’anima dell’uomo, degli altri esseri viventi, della terra e del cosmo.

 

 

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Questa pagina ha solo un carattere informativo/giornalistico e non desidera essere in nessun caso sostitutiva di qualsiasi terapia medica

 

 

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